voglia di mangiare
  • Categoria dell'articolo:Salute
  • Ultima modifica dell'articolo:19 Ottobre 2021

Hai appena finito di mangiare, hai avuto solo il tempo di finire un capitolo della serie che seguivi da giorni e hai di nuovo fame. Ci sono periodi in cui ti è familiare sentire quella costante “voglia di mangiare” di dolci. Ma conosci esattamente il motivo dietro queste richieste fisiologiche? Sono diverse le indagini che stanno cercando di decifrare questo enigma.

Per rispondere a questa domanda dobbiamo portare le ‘oressine‘ al centro di questa lettura. Le oressine, chiamate anche ipocretina, sono due piccole proteine ​​che vengono prodotte nell’ipotalamo.

Sebbene inizialmente le sue funzioni fossero legate alla regolazione dell’assunzione, attualmente sono noti altri effetti che si sviluppano in tutto il corpo.

Influenzano, ad esempio, la regolazione del sonno, le funzioni cardiovascolari ed endocrine, la regolazione del dispendio energetico e della termogenesi o i sistemi di ricompensa e l’umore. Inoltre, svolgono un ruolo importante in malattie diverse come la narcolessia, l’obesità e la dipendenza.

Perché l’oressina ci chiede di mangiare di più

Le oressine svolgono un ruolo fondamentale nella nostra risposta allo stress. Inoltre modulano molti dei comportamenti rilevanti per la nostra salute mentale e fisica. Ad esempio, risveglio, comportamenti di dipendenza, cambiamenti emotivi, aumento della sensibilità al dolore e soprattutto cambiamenti nell’appetito.

Inoltre, i livelli di oressina sono alterati in malattie mentali come depressione e disturbi d’ansia. Possono anche spiegare le differenze tra i sessi in risposta allo stress e sono identificati come un possibile bersaglio terapeutico per il trattamento di questi disturbi.

Concentriamoci sul ruolo che svolgono nella nostra dieta. Il sistema che regola la produzione di oressina è in grado di rilevare le variazioni del bilancio energetico e di aumentarne i livelli in risposta al digiuno.

Non funzionano da soli. Le oressine interagiscono con altre sostanze che regolano l’appetito, come la leptina e la grelina.

La leptina è un ormone rilasciato dal tessuto adiposo che regola, internamente e a lungo termine, lo stato energetico. La grelina, nel frattempo, viene secreta dallo stomaco poco prima di un pasto previsto. Funziona a breve termine e stimola l’assunzione di cibo molto intensamente. Ma come sono legati questi due alle proteine ​​a cui dedichiamo questo articolo?

La regolazione dell’energia e dell’appetito mediata dalle oressine si ottiene grazie alle informazioni che riceve da altre aree ipotalamiche, che registrano, tra le altre, variazioni dei livelli di glucosio e leptina (induttore di sazietà) e grelina (induttore della fame).

I neuroni che producono oressine sono in grado di integrare queste informazioni e provocare una risposta in base alle esigenze dell’organismo.

Che ruolo hanno nella vita?

Dato il suo ruolo regolatore in molteplici funzioni corporee, è stata studiata la sua relazione con le alterazioni associate in determinate situazioni, come la menopausa.

In questa fase della vita della donna sono frequentemente descritti disturbi del sonno, aumento di peso e circonferenza addominale, e un maggiore stato di ansia.

Per cercare di conoscere il ruolo che possono svolgere le oressine e altri ormoni, abbiamo studiato come si modificano i loro valori e se possono essere associati ad alcuni dei sintomi che lo accompagnano.

In questi casi, è noto che vi è un aumento dei livelli di oressina-A in parallelo con la riduzione dei livelli di estrogeni che si verificano in questa fase della vita.

Tuttavia, i pochi studi clinici condotti fino ad oggi in questo campo sono inconcludenti e non è stata trovata una chiara associazione tra i livelli di oressina-A e altre variabili tipiche dello stato postmenopausale. Tra questi, l’impatto che la terapia ormonale sostitutiva ha su di loro, i cambiamenti nella qualità del sonno o l’indice di massa corporea.

Relazione tra oressine e disturbi alimentari

Come possiamo vedere, il ruolo delle oressine nella salute mentale è importante. Infine, non tralasciamo un altro esempio lampante: il rapporto di questo ormone con l’anoressia nervosa.

È un disturbo alimentare caratterizzato da peso corporeo anormalmente basso, percezione alterata dell’immagine corporea, intensa paura di ingrassare e altre manifestazioni cliniche derivate da un basso peso, come la perdita delle mestruazioni.

Come conseguenza di un’assunzione alimentare insufficiente e squilibrata, le persone che soffrono di anoressia nervosa presentano spesso una malnutrizione significativa che colpisce l’intero organismo, comprese le funzioni cerebrali.

A questo proposito, studi recenti suggeriscono che i livelli di oressina-A e le prestazioni cognitive erano inferiori nelle donne con anoressia nervosa.

Inoltre, è stato anche scoperto che bassi livelli di questo ormone erano correlati a una minore flessibilità cognitiva e punteggi peggiori nei test psicologici che valutavano la flessibilità cognitiva e il processo decisionale in situazioni di rischio.

Tuttavia, sarebbe necessario ampliare e confermare questi risultati, che aprono un interessante percorso di ricerca che collega neuropsicologia e dispendio energetico, nonché sapere quali sono i meccanismi con cui agirebbero.

Autore

Maria Asunción Martinez Brocca, Sevilla University