Dai primi pomodori introdotti nel XVI secolo hanno avuto origine le diverse varietà locali o tradizionali che conosciamo oggi. Il continuo processo di evoluzione basato sulla selezione e sull’adattamento da parte degli agricoltori per centinaia di anni alla diversità delle condizioni agroclimatiche ha permesso di generare un gran numero di varietà di pomodori locali.
Questi hanno caratteristiche distintive proprie e costituiscono un patrimonio etnobotanico e una risorsa genetica di grande valore che vale la pena conservare. Molte di queste varietà si caratterizzano per avere frutti molto carnosi e piccoli loculi che conferiscono solidità e consistenza al frutto. Tuttavia, ciò che più apprezza i consumatori è
il suo sapore eccezionale.
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Soppiantato dagli ibridi
A partire dagli anni ’60, con il nuovo modello di agricoltura intensiva che finì per prevalere, il miglioramento genetico introdusse le cosiddette varietà ibride F1, che erano altamente produttive.
Potendo essere coltivati durante tutto l’anno, hanno permesso di soddisfare la domanda ininterrotta dei consumatori. Inoltre, si trattava di varietà, in linea di principio, molto apprezzate sul mercato poiché caratterizzate da un’altissima uniformità nella morfologia dei frutti.
Tuttavia, l’emergere degli ibridi F1 nel settore della produzione a partire dal 1970 ha comportato lo spostamento e la scomparsa di molte varietà di pomodori tradizionali.
I consumatori di oggi, che hanno familiarità con le varietà ibride, sono tuttavia consapevoli della loro mancanza di sapore e consistenza (qualità organolettiche). Ciò è particolarmente evidente quando consumano sporadicamente pomodori prodotti nelle zone rurali o interne dove alcuni agricoltori continuano a coltivarli.
Questi, seppur molto variabili nelle forme e nelle dimensioni, sono molto più gustosi. A questo punto sorge spontanea la domanda: perché i pomodori che troviamo nei negozi non hanno lo stesso sapore? La risposta a questa domanda è ovvia: non sono più come prima.
Maggiore ricchezza nutrizionale
I consumatori apprezzano sempre più il sapore e la qualità delle varietà tradizionali, “i vecchi pomodori”, invece della qualità visiva o dell’aspetto esteriore. Questa situazione è favorita dalla pessima qualità organolettica delle attuali varietà commerciali.
Le qualità organolettiche delle varietà locali di pomodoro sono direttamente correlate alla loro composizione chimica, in particolare al contenuto di zuccheri riduttori e acidi organici. Pertanto, nella sua composizione troviamo un’ampia diversità di composti di interesse organolettico, nutrizionale, funzionale e aromatico.
Livelli molto interessanti di composti antiossidanti sono stati identificati nelle varietà locali del cosiddetto “pomodoro Penjar” e, in altre occasioni, contenuti molto salutari di licopene o β-carotene. A questa qualità contribuiscono aspetti come la carnosità dei frutti e le diverse consistenze della polpa.
Le varietà tradizionali come prodotto di qualità
In questo contesto nasce l’esigenza di recuperare la coltivazione delle varietà tradizionali. In questo lavoro è molto interessante sfruttare la loro rusticità e il loro grado di adattamento all’ambiente in cui si sono sviluppati.
Questa capacità li rende un materiale molto adatto alla coltivazione nelle loro aree di origine e quindi in grado di conservarli attivamente attraverso lo sfruttamento commerciale, conferendo loro valore aggiunto e, allo stesso tempo, contribuendo al mantenimento della redditività agricola delle aziende agricole.
Sono quindi sempre più numerose le associazioni di produttori e le cooperative che si impegnano a immettere sul mercato prodotti di eccezionale qualità organolettica.
Gli agricoltori fanno affidamento sulle caratteristiche esterne, principalmente morfologiche, per enfatizzare il carattere unico del loro prodotto. È il caso della nervatura del frutto del pomodoro della varietà tradizionale.
Allo stesso modo, caratteristiche salutari come un alto contenuto di vitamine o sostanze antiossidanti benefiche per la salute contribuiscono al suo valore.
Per questo motivo, le varietà locali di pomodoro rappresentano un materiale vegetale molto adatto per lo sviluppo di prodotti associati a marchi di qualità o denominazioni di origine, generando prodotti ad alto valore aggiunto sul mercato.