L'influenza dell'infanzia sulla psicopatologia adulta

Psicopatologia adulta: l’infanzia fase d’influenza

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Come le esperienze relazionali precoci influenzano la nascita della psicopatologia adulta

L’esperienza relazionale primaria di attaccamento (madre-bambino) si sviluppa progressivamente nei primi mesi di vita.

In questa fase si sviluppa la gestione dell’angoscia e del dolore tramite la stretta prossimità con la madre che rappresenta una base sicura, alla quale, fare riferimento nel momento in cui il bambino durante l’esplorazione si sente minacciato da stimoli esterni.

Si tratta di una relazione complessa che ha funzione di proteggere il bambino dal pericolo e durante i periodi di stress di creare un’ambiente confortevole, riducendo l’effetto negativo di stimoli avversi e consentendo al bambino di sviluppare un senso di sé sano, realistico e coerente.

È mediante il comportamento di attaccamento che vengono soddisfatti i bisogni biologi e psicologici di protezione, vicinanza, sicurezza; sulla base di questi il bambino crea delle strutture psichiche interne (ossia schemi di rappresentazione del sé e della figura di attaccamento) che fornisco aspettative capaci di condizionare le relazioni interpersonali future dell’adulto.

L’infanzia e l’aver avuto una figura genitoriale amorevole è fortemente influente sulla formazione della futura personalità, infatti il nucleo psicopatologico dei disturbi di personalità, risiede nelle difficoltà relazionali e di regolazione dei fattori interni all’individuo.

Eventi scatenanti

Condizioni nella relazione di attaccamento che determinano la psicopatologia adulta sono:

  • Situazioni in cui i genitori nascondono a figli delle realtà: in varie occasioni i genitori, a volte anche solo per difendere il figlio, tendono a negare eventi a cui essi hanno assistito non permettendone quindi un’elaborazione e conducendo a quadri psicopatologici di sfiducia nelle proprie capacità cognitive e negli altri, uniti ad un sostanziale ritiro emotivo e fenomeni depressivi.
  • Situazioni in cui i genitori hanno trattato i figli in modo inappropriato: bambini sottoposti ad eventi o comportamenti genitoriali inadeguati e troppo angoscianti, possono sviluppare importanti disturbi di personalità o dissociazioni psicotiche.
    • Tali psicopatologie hanno tre funzioni:
      1. di compagnia, per il soggetto che si sente isolato;
      2. di lenire il dolore in situazioni troppo angoscianti;
      3. sviluppare pensieri e riflessioni che il soggetto vive come se appartenessero ad altri, poiché non riesce ad accettarli come propri.
  • Situazioni in cui i figli hanno fatto o pensato cose per cui si sentono colpevoli.

I Modelli di Attaccamento

Gli individui sulla base delle relazioni precoci di attaccamento si costruiscono degli schemi mentali relazionali, definiti modelli operativi interni (MOI); i quali vengono attivati in età adulta in situazioni tipo relazionali, condizionandole.  Questi modelli sono distinti in:

  • Sicuro: il genitore viene vissuto come un punto di riferimento sul quale poter contare in situazioni stressanti e di pericolo. È il modello più funzionale, correla con una buona salute /funzionamento psichico. 
  • Insicuro: con 2 sottotipi entrambe disfunzionali e predisponenti a psicopatologia (per es: a disturbi dell’umore, ansia, disturbi somatici, di regolazione emotiva e di personalità):
    1. Evitante: in cui il bambino mostra atteggiamenti di indipendenza ed evitamento del contatto con la madre, poiché quest’ultima non è capace di soddisfare i bisogni del bambino.
    2. Ansioso-Ambivalente: caratterizzato dalla copresenza di comportamenti contrastanti verso la madre, di ricerca (accompagnati da un’intensa paura di separazione) e resistenza (al momento del ricongiungimento non riesce a essere consolato dalla vicinanza, dopo un periodo di separazione).
  • Disorganizzato: Si tratta di un modello che spesso si sviluppa a seguito di traumi (genitori abusanti o fortemente trascuranti). Tendenzialmente la madre assume dei comportamenti incoerenti, generando nel bambino timore di vicinanza della madre, confusione su separazione e ricongiungimento. Ciò che manca nell’individuo è la rappresentazione di un sé mentale integro, ossia di un’identità coesa.

Modelli di attaccamento e psicopatologia

La relazione di attaccamento se è insicura rappresenta un fattore di rischio predisponente alla psicopatologia adulta

Esperienze evitanti caratterizzate dalla negazione dei bisogni di attaccamento (da parte del bambino) conduce l’individuo adulto all’evitamento della focalizzazione dell’attenzione sui propri sentimenti, con conseguente rischio di sviluppare dei disturbi di personalità (antisociale), disturbi dell’alimentazione, disturbi da addiction (dipendenze), disturbi da uso di sostanze, disturbi d’ansia con sintomatologia manifesta, disturbi depressivi connotati da ostilità.

Diversamente nel caso di soggetti iper-coinvolti nella relazione di attaccamento (invischiato), l’individuo da adulto darà notevole rilievo ai propri sentimenti, predisponendo a disturbi internalizzanti di tipo depressivo e d’ansia e al disturbo Bordeline di personalità.

Di fatto evidenze empire supportano come un attaccamento Insicuro correla con depressione, vissuti d’angoscia, malattie psicosomatiche e scarsa resilienza dell’io dinnanzi a situazioni di vita stressanti.

Il modello d’attaccamento disorganizzato rappresenta la forma di attaccamento più disfunzionale, spesso determinante nella formazione di quadri psicopatologici di maggiore gravità, come: il disturbo Bordeline di personalità, disturbi dissociativi, d’ansia, depressivi, correlati all’uso di sostanze.

Correlati neurobiologici dello stile di attaccamento 

Gli stili di attaccamento influiscono sulla formazione delle strutture neurali.

La capacità della figura di attaccamento di rispondere ai bisogni fisici e psichici (vicinanza, cura, affetto) del soggetto influisce positivamente sullo sviluppo della corteccia cerebrale pre-frontale, la quale, è coinvolta nei processi adulti di regolazione delle emozioni e di controllo sui comportamenti.

Bambini che sono esposti precocemente a traumi o esperienze di maltrattamento mostrano difficoltà di regolazione dei livelli di attivazione fisiologica (sete, fame, sonno, dolore) a dimostrazione di un’alterazione a carico del sistema nervoso autonomo.

Le regioni cerebrali limbiche e corticali implicate nella regolazione delle emozioni e nella mentalizzazione (intesa come capacità di comprendere i propri e gli altrui pensieri e sentimenti) sono regolate in modo differenziato dai diversi stili di attaccamento.

Nel caso di modelli di attaccamento insicuro vi è una predominanza delle attività sub-corticali (coinvolte nelle risposte automatiche) su quelle Corticali (coinvolte nei processi di mentalizzazione)

  1. Negli adulti evitanti si riscontra ipo-attività nel sistema limbico sub-corticale con conseguenti deficit associati nel comportamento sociale.
  2. Negli adulti ambivalenti un’iperattività limbica (dell’amigdala) dinnanzi a situazioni  sociali negativi.
  3. E negli adulti disorganizzati è stata ravvisata un’iperattività dell’amigdala (coinvolta nelle risposte emozionali della paura, della rabbia, della felicità e stati ansiosi) e ridotta attività prefrontale. A seguito dell’esposizione a uno stimolo emotivo, l’attività dell’amigdala ha difficoltà a ritornare a un livello base-line.

Intervento

In virtù di quanto precedentemente detto la relazione di attaccamento è precondizione di salute psichica se è funzionale; diversamente interviene negativamente sulla psiche, determinando la formazione di schemi mentali relazionali disfunzionali e alterazioni nelle funzioni neuronali con conseguente predisposizione a divere psicopatologie.

Per ovviare a tale situazione sarebbe opportuno intervenire psicoterapeuticamente, precocemente nella relazione genitore-bambino (qual ora disfunzionale) attraverso interventi di parenting- training rivolti ai genitori, per l’acquisizione di abilità comunicative e comportamentali funzionali, da utilizzare nella relazione con il bambino, nel setting di vita reale.

Nel caso di un mancato intervento precoce con conseguente esordio psicopatologico nell’adulto, è necessario programmare dei trattamenti psicoterapeutici individuali, né esistono di svariati di diverso orientamento (psicoanalitico focalizzato sul transfert, di Mentalizzazione, Schema Focused Teraphy ecc..)  o ve ne sono altri basati su un approccio integrato (in cui cooperano diverse figure professionali per la riabilitazione dell’individuo e remissione della sintomatologia) ad hoc per il tipo di disturbo.