narcisismo

Nella sua comune accettazione, il termine “narcisismo” è usato per descrivere qualcuno che è egoista ed egocentrico. Un individuo che esibisce tratti narcisistici può soffrire di un disturbo di personalità, chiamato “disturbo narcisistico di personalità”.

Negli ultimi dieci anni, il rapido sviluppo dei social network ha cambiato il modo in cui le persone comunicano e interagiscono tra loro. Navigare su Facebook, TikTok o Instagram può così dare l’impressione di essere in viaggio in un paese narcisista. In pochi secondi, puoi condividere contenuti gratificanti (anche falsi) con un vasto pubblico – foto lusinghiere, stati vanagloriosi o vacanze invidiabili – e ricevere immediatamente rinforzi positivi sotto forma di “Mi piace” e commenti dai suoi “follower”.

Cos’è il narcisismo?

Il narcisismo è un disturbo della personalità, lo psichiatra dottor Otto Kernberg distingue tra narcisismo “normale” e patologico. Per fare ciò, valuta la capacità del paziente di prendere parte a relazioni sentimentali soddisfacenti.

Il narcisismo “normale” è infatti un senso di sé ben integrato, che generalmente serve il bene comune e si riflette, ad esempio, nel fatto di essere orgogliosi di un risultato. Al contrario, il narcisismo patologico descrive variazioni estreme tra sentimenti di inferiorità e fallimento e sentimenti di superiorità o delusione di grandezza.

Ognuno di noi ha in sé un piccolo narcisista “normale”, che si esprime attraverso la sicurezza di sé, anche un minimo di compiacimento, ma che lascia comunque spazio a una capacità di mostrare empatia e di emozioni. Gli scienziati hanno dimostrato che il narcisismo sano è presente a livelli “subclinici” nelle popolazioni ordinarie e può aiutare a motivare le persone ad andare avanti.

Ma se un desiderio eccessivo di attenzione o approvazione, o anche un senso di sé gonfiato, affiora in questa ricerca del progresso, non si è più nel regno del sano narcisismo.

Il narcisista patologico vede tutti gli altri come un’estensione di se stesso. Coloro che condividono la sua vita, in particolare la sua cerchia ristretta, devono essere perfetti, poiché contribuiscono all’immagine di sé del narcisista. Come con altri disturbi di personalità, si crea un circolo vizioso di idealizzazione e svalutazione, generando così una relazione tossica.

Chi è una buona vittima per un narcisista?

Un buon partner per un narcisista sarebbe quindi qualcuno che sostiene questo grandioso senso di sé – e poiché questa conferma è il motore principale della relazione di un narcisista, il narcisista di solito non è interessato a saperne molto sull’altro.

Ciò che attrae i narcisisti non sono i tratti della personalità dell’altro o il legame che nasce dalla relazione. Se la persona ha una buona reputazione ai suoi occhi e la trova attraente, spesso è pronta a portare avanti rapidamente la relazione. Ma poiché questo interesse è molto spesso superficiale, il narcisista di solito perde interesse per la relazione con la stessa rapidità con cui si è immerso in essa.

L’abuso narcisistico è una forma di abuso psicologico ed emotivo estremo caratterizzato da forme manipolative di comunicazione e inganno intenzionale, a scopo di sfruttamento, da parte di una persona che soddisfa i criteri per il narcisismo patologico.

Diversi tipi di narcisismo

L’abuso narcisistico può essere di diversi tipi. Sono spesso insidiosi e difficili da riconoscere, ma è importante identificare i tratti principali.

  • Deviazione cognitiva, o “gaslighting”: questa strategia di manipolazione viene utilizzata per far dubitare la vittima della sua capacità di prendere una decisione o agire, al fine di mantenere il controllo sul suo senso della realtà. La vittima si sente in preda al dubbio e all’insicurezza e può avere difficoltà a rendersi conto della manipolazione. Può svilupparsi una codipendenza tra il narcisista e la vittima, che accetta la posizione di autorità del narcisista.
  • Auto-vittimizzazione: questa mentalità è comune nelle persone con disturbo narcisistico di personalità e implica che tutti devono loro qualcosa. Nella mia esperienza clinica, ho spesso visto i narcisisti creare false narrazioni su come non hanno ottenuto ciò che avrebbero dovuto ottenere perché hanno subito un torto da parte degli altri. Queste storie permettono loro di sentirsi autorizzati a provare rabbia e risentimento verso chiunque, specialmente verso coloro che percepiscono di aver avuto successo.
  • Circolo vizioso di idealizzazione e svalutazione: i narcisisti hanno convinzioni molto forti su se stessi e sugli altri che possono essere così schiacciantemente positive o negative da essere irrealistiche. Nella fase di idealizzazione, il narcisista crea un senso di legame indissolubile con la vittima. La relazione (romantica, professionale o familiare) è veloce e intensa. Poi il suo partner lo delude, di solito involontariamente… Il narcisista inizia quindi a criticare ogni mossa, a trarre conclusioni, a reagire drammaticamente a questa delusione e può accusare l’altro di non essere il partner perfetto che avrebbe dovuto essere. Questa fase è caratterizzata da violenze verbali e fisiche, umiliazioni, minacce e diffamazioni.
  • Vuoto: secondo lo psichiatra Otto Kernberg, l’incapacità dei narcisisti di sviluppare relazioni appaganti e durature si traduce in un mondo interiore cronicamente vuoto. I pazienti con questo disturbo di personalità spesso si svegliano a 40, 50 o 60 anni con un senso di perdita senza speranza. Il narcisista incontra un senso di vuoto che deriva dall’affidarsi a un grandioso falso senso di sé, che gli impedisce di essere vulnerabile. A sua volta, proietta i suoi sentimenti di vuoto sul suo partner. Molti di questi pazienti soffrono di una perdita di identità, un senso di impotenza e si sentono alienati dal mondo.