Al momento stai visualizzando Perché dividiamo l’anno in 365 giorni, il giorno in 24 ore, l’ora in 60 minuti?
  • Categoria dell'articolo:Curiosità
  • Ultima modifica dell'articolo:30 Dicembre 2022

È l’alternarsi del giorno e della notte che è, per tutta l’umanità, il primo segno del tempo: la durata di un giorno è quella che va dal “sorgere del sole” a un “sorgere del sole” del giorno successivo, anche se non è proprio il Sole che sorge all’inizio del giorno ma la Terra che gira su se stessa.

La Terra gira anche intorno al Sole. Questi due movimenti hanno durate diverse: occorrono circa 365 giorni per completare il giro intorno al Sole.

Un’altra complicazione naturale spiega la diversità dei calendari. Il mondo antico e agricolo, più vicino alla natura, osservava le fasi lunari (segnate da Luna Nuova, primo quarto, Luna Piena, ultimo quarto): questi ultimi sette giorni, da qui la suddivisione in giorni feriali, comuni a gran parte dell’umanità; la durata tra due fasi lunari è di circa 29,5 giorni, o un mese lunare.

La scelta dei mesi di 30 o 31 giorni, in un anno di 12 mesi per un totale di 365 giorni, è storica e risale all’Impero Romano, ma molte civiltà lavorano con mesi lunari di 29 o 30 giorni e anni di 12 o 13 mesi.

La suddivisione della giornata in 24 ore di 60 minuti per ogni ora è più universale nei calendari, perché è un processo interamente umano, non soggetto ai complessi vincoli della natura.

I numeri 24 e 60 ci sono familiari solo per contare il tempo, poiché viviamo in un mondo “decimale”, con decine, centinaia e migliaia. 

Il sistema decimale è naturale solo per contare sulle dita, ma per dividere spesso è utile poter dividere in 2 o 3, anche in 4 o 6. Dividere una torta in 5 o 10 è meno conveniente che in 12, o in 24. E dividere in 60 (o in 20), non è affatto più complicato che dividere per 5… Inoltre, sugli orologi con lancette, il quadrante è diviso in 12 ore.

Contare 60 minuti in un’ora, o 60 secondi in un minuto, richiede strumenti tecnici di precisione come un cronometro. D’altra parte, dividere il giorno in ore era naturale, molto prima dell’invenzione degli orologi. Basta osservare il movimento del Sole nel cielo, nei momenti in cui c’è il sole, e la divisione del giorno è semplice come tagliare una torta in 6, 12 o 24.

Senza dettagliare il funzionamento di una meridiana, si può semplicemente seguire l’ombra di un bastone (piantato verticalmente). Mezzogiorno è l’ora in cui il Sole è più alto nel cielo durante il giorno: è qui che l’ombra è più corta, e il Sole punta in una direzione fissa, indipendente dalle stagioni, il Sud. È solo agli equinozi che il Sole sorge indicando rigorosamente la direzione dell’est e lo strato che punta a ovest.

In estate, il Sole sorge più in alto nel cielo e sorge oltre l’est (nord-est), tramontando oltre l’ovest (nord-ovest). Tuttavia, tra i momenti in cui il Sole è passato dall’est geografico all’ovest, è trascorsa mezza giornata o 12 ore. E se attorno al bastone di cui osserviamo l’ombra, disegniamo un cerchio e lo dividiamo in 24, l’ora sarà scandita dalla direzione del Sole. Così, quando il Sole è in direzione est, sono quindi sempre le sei del mattino, le sei di sera quando è a ovest.

Autore

Daniel BlochUniversità Sorbona di Parigi Nord