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Come i social media possono distruggere la tua autostima

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Tutti abbiamo una naturale tendenza a confrontarci con gli altri, intenzionalmente o meno, online o offline. Tali confronti ci aiutano a valutare i nostri risultati, le nostre capacità, la nostra personalità e le nostre emozioni. Questo, a sua volta, influenza il modo in cui vediamo noi stessi.

Ma che impatto hanno questi confronti sul nostro benessere? Dipende da quanto confronto facciamo.

Confrontarci sui social media con persone che stanno peggio di noi ci fa sentire meglio. Confrontarci con persone che stanno meglio di noi, invece, ci fa sentire inferiori o inadeguati. La piattaforma di social media che scegliamo influisce anche sul nostro morale, così come sulle situazioni di crisi.

Come dottorando in psicologia, sto studiando gli incels, uomini che percepiscono il rifiuto delle donne come la causa del loro celibato involontario. Credo che il confronto sociale, che gioca un ruolo tanto in questi gruppi marginali quanto nella popolazione generale, influisca sul nostro benessere generale nell’era dei social media.

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Un livello di confronto ottimale

Si ritiene che il grado di confronto sociale che gli individui svolgono influisca sul grado di motivazione che hanno. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Ruhr di Bochum, in Germania, esiste un livello ottimale di differenza percepita tra il sé e gli altri che massimizza gli effetti del confronto sociale.

In particolare, se ci consideriamo di gran lunga superiori agli altri, non saremo motivati ​​a migliorare perché sentiamo già di essere in una buona posizione. Tuttavia, se ci percepiamo come molto inferiori, non saremo motivati ​​a migliorare poiché l’obiettivo sembra troppo difficile da raggiungere.

In altre parole, i ricercatori osservano come, al di là o al di sotto del livello ottimale di differenza percepita tra sé e l’altro, una persona non fa più alcuno sforzo. Percependo se stessi come inferiori, l’individuo sperimenterà emozioni negative, senso di colpa e abbassamento dell’orgoglio e dell’autostima.

Confronti irrealistici sui social

I confronti sociali hanno quindi conseguenze sia per i nostri comportamenti che per il nostro benessere psicologico. Tuttavia, confrontare te stesso con gli altri a una cena al ristorante non ha necessariamente lo stesso effetto del confrontare te stesso con gli altri su Facebook. È più facile inventare un’esistenza eccitante o abbellire determinati aspetti delle cose su una piattaforma di social media che nella vita reale.

L’avvento dei social media, che ci permette di condividere contenuti dove appariamo sempre nella nostra migliore luce, ha portato molti ricercatori a considerare la possibilità che questo amplifichi confronti irrealistici.

La ricerca mostra che più tempo le persone trascorrono sui social, più si confrontano socialmente. Questo confronto sociale è legato, tra l’altro, a una minore autostima e a una maggiore ansia sociale.

Uno studio condotto da ricercatori della National University of Singapore spiega questi risultati con il fatto che le persone generalmente presentano informazioni positive su se stesse sui social media. Possono anche migliorare il loro aspetto utilizzando filtri, che creano l’impressione che ci sia una grande differenza tra loro e gli altri.

A loro volta, i ricercatori che lavorano su Facebook hanno osservato che più le persone guardavano i contenuti in cui le persone condividevano aspetti positivi della loro vita sulla piattaforma, più era probabile che si confrontassero con gli altri.

Un effetto diverso a seconda dei social

Ci sono distinzioni da fare a seconda della piattaforma di social media utilizzata da una persona. I ricercatori dell’Università della Lorena, in Francia, ritengono che le piattaforme dei social media non debbano essere tutte raggruppate insieme.

Ad esempio, l’uso di Facebook e Instagram è associato a un minor benessere, mentre Twitter è associato a emozioni più positive e maggiore soddisfazione nella vita. Una possibile spiegazione: Facebook e Instagram sono noti per essere luoghi di autopresentazione positiva, a differenza di Twitter, dove è più appropriato condividere le proprie opinioni ed emozioni reali.

Cercare di ottenere supporto sociale sui social media può riattivare le emozioni negative invece di rilasciarle, a seconda della piattaforma di social media utilizzata da una persona.

Molte cose ci motivano a confrontarci socialmente. Che ci piaccia o no, i social media ci espongono a più di queste motivazioni. A seconda del tipo di contenuto che viene condiviso, positivo o negativo che sia, tendiamo a fare riferimento ad esso quando ci stiamo autovalutando. Condividere contenuti che ci fa sentire bene con noi stessi e riceve elogi dagli altri è bello, ma devi considerare l’effetto di questi post sugli altri.

Tuttavia, nel complesso, credo che condividere le tue difficoltà con parole, immagini o video possa comunque avere effetti positivi e portare benefici psicologici.

Autore

Sabrina Laplante, Studente di dottorato in psicologia, Università del Quebec a Montreal (UQAM)