Da ogni infezione da cui il nostro sistema immunitario ci difende, non solo usciamo un po’ stanchi ma, soprattutto, più vecchi. Le ultime ricerche suggeriscono che l’età biologica potrebbe essere molto più antica dell’età naturale nelle persone che hanno avuto più infezioni virali o che soffrono di un’infezione cronica.
In questi casi, non è raro che una persona con età cronologica (quella del documento di identità) di 40 anni abbia un sistema immunitario tipico di una persona di 60 anni, che può incidere profondamente sulla sua qualità di vita e sul funzionamento del suo sistema nervoso e immunitario.
Perché questo? Come può un virus farci invecchiare? Per capirlo dobbiamo cominciare ricordando che l’informazione genetica che ereditiamo dai nostri genitori è immagazzinata nei nostri cromosomi, cioè in strutture di DNA superconfezionate con quattro bracci disposti a forma di cromosomi. I cromosomi hanno bisogno di strutture alle loro estremità che funzionino come caschi protettivi, chiamati telomeri.
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La divisione implica usura
La parola telomero, di origine greca, significa letteralmente “parte terminale”. La sua funzione è quella di evitare che i cromosomi si rompano o vengano danneggiati, poiché sono più deboli alle estremità. È come se i cromosomi fossero fatti di lana: senza quei caschi protettivi rischierebbero di sfilacciarsi e di sfaldarsi.
Le cellule del nostro corpo non sono le stesse quando nasciamo e quando moriamo: durante tutta la vita si rinnovano attraverso divisioni successive in cui, da un’unica cellula, si formano due cellule figlie identiche.
Ogni divisione cellulare comporta una piccola usura dei telomeri, che diventano ogni volta più piccoli, fenomeno che in gergo chiamiamo accorciamento dei telomeri. Dopo un certo numero di divisioni, sono così piccoli che non possono svolgere la loro funzione protettiva e il cromosoma comincia a sfilacciarsi e a perdere la sua struttura. Quando ciò accade, le cellule perdono la capacità di dividersi e di svolgere le proprie funzioni.
In un certo senso, i telomeri agiscono come orologi cellulari in grado di misurare quante volte una cellula può dividersi. Infatti, è normale che le persone anziane abbiano i telomeri più usurati rispetto ai più giovani. Tuttavia, i telomeri non si accorciano solo a causa dell’età, ma sono influenzati anche da altri fattori come l’etnia, il sesso, lo stress, la dieta e l’esposizione a determinate malattie.
Le infezioni influiscono sulle dimensioni dei telomeri
Quando le cellule del sistema immunitario entrano in contatto con un microrganismo dannoso, inizia un processo di massiccia divisione ed espansione fino a formare una grande popolazione sufficiente a distruggere l’invasore.
Ciò significa che ogni processo infettivo dà luogo ad un ciclo di divisioni massicce delle cellule immunitarie, con la conseguente usura dei loro telomeri e un aumento della probabilità di entrare anticipatamente in quello che è noto come stato di immunosenescenza, cioè di invecchiamento immunitario.
Più infezioni affrontiamo nella nostra vita, più i telomeri delle cellule che ci difendono si accorciano e più il nostro sistema immunitario invecchia. Gli esperti parlano infatti di “senescenza indotta da virus”.
Nello specifico, studi con pazienti infetti da virus come l’HIV, il virus Epstein-Barr (che causa la mononucleosi) e il virus dell’epatite C, tra gli altri, hanno mostrato un accorciamento dei telomeri del sistema immunitario.
Quindi, come accennato all’inizio, l’età biologica può essere molto più antica dell’età naturale nelle persone che hanno subito infezioni multiple o che affrontano un’infezione cronica.
Invecchiamento immunitario e sue conseguenze
Con l’accorciamento dei telomeri e l’invecchiamento del sistema immunitario, le cellule perdono la capacità di difenderci dalle infezioni, quindi c’è un rischio maggiore di soffrire di malattie infettive.
Questo è il motivo per cui gli anziani rispondono peggio alle infezioni e, cosa più preoccupante, anche ai vaccini, poiché affinché un vaccino abbia effetto è necessario che il sistema immunitario funzioni correttamente.
Ci sono anche indicazioni che l’accorciamento dei telomeri impedisca ai tessuti danneggiati di rigenerarsi dopo l’infezione attraverso le divisioni cellulari, causando in una parte significativa dei pazienti postumi o un maggior rischio di sviluppare altre patologie.
Più infezioni respiratorie, cancro e malattie autoimmuni
Le conseguenze dell’invecchiamento immunologico sono molteplici: è stata messa in relazione con una maggiore suscettibilità alle infezioni respiratorie e urinarie, all’endocardite infettiva (infezione dell’endocardio, la membrana che riveste le camere del cuore) e alla setticemia (presenza di batteri nel sangue), così come il cancro, l’Alzheimer e le malattie autoimmuni. Le malattie autoimmuni sono malattie in cui il sistema immunitario attacca le cellule del nostro stesso corpo senza essere dannoso: sembra logico pensare che un sistema immunitario difettoso abbia maggiori probabilità di “commettere un errore” e attaccare chi non dovrebbe.
Non c’è dubbio che le infezioni provocano un invecchiamento accelerato del sistema immunitario, che porta ad una maggiore predisposizione a soffrire sia di malattie infettive che allo sviluppo di altre patologie.
Questa interrelazione tra infezioni e invecchiamento, attraverso l’usura dei telomeri, richiede ricerche più approfondite per cercare di anticipare e progettare strategie per alleviare la loro usura.