Luna

È notte, stai viaggiando in macchina mentre qualcun altro sta guidando, e quando guardi fuori dal finestrino, hai improvvisamente la sensazione che la luna ti stia seguendo. Sai perché provi questa strana sensazione?

Questa esperienza è frequente e i bambini la commentano di tanto in tanto. Ecco perché viene spesso affrontato nei forum di divulgazione scientifica. Oggi cercheremo di fare un passo in più nella sua comprensione.

Come percepiamo il movimento

Il nostro spostamento è apprezzabile rispetto alle cose vicine ma non rispetto alla luna, a causa dell’enorme distanza che ci separa da essa.

A questa spiegazione fisico-ottica possiamo aggiungere alcuni fattori psicologici, cioè il modo in cui la nostra mente interpreta la situazione. Se è l’ambiente che si muove nel nostro campo visivo (le cose – come alberi, case o lampioni – cambiano posizione e diventano più piccole), perché supponiamo che sia la luna che si muove e non l’ambiente? Per questo la psicologia della percezione ha due spiegazioni complementari.

Tutto scorre quando ci muoviamo

Quando tutto l’ambiente si muove nel nostro campo visivo, seguendo uno schema comune, si parla di “flusso ottico”. È un concetto base dell'”ottica ecologica” dello psicologo James Gibson, che si interessava della relazione tra le nostre percezioni e le nostre azioni (da qualcosa di semplice come girare la testa o correre, a qualcosa di complesso come pilotare un aeroplano).

Il flusso ottico delle cose, cioè il loro spostamento nel nostro campo visivo, è un indicatore che siamo quelli che si stanno veramente muovendo. Questo ci aiuta a guidare il nostro movimento.

Grazie a questa capacità di interpretare il flusso ottico, il cinema può creare l’illusione di porci nel punto di vista del personaggio. Nel film Top Secret, ad esempio, c’è un esempio divertente di come creare un’impressione grazie al flusso ottico… in questo caso sbagliato!

Oggetti che sfuggono al flusso ottico

Ma cosa c’entra tutto questo con la luna? Ebbene, gli oggetti che non seguono lo schema globale del flusso ottico creato dal nostro stesso movimento indicano che si muovono da soli (Gibson li chiamava “disturbi locali“). Pertanto, poiché la luna non segue lo stesso schema di flusso ottico del resto della scena, sembra muoversi e seguirci.

Per vederlo, pensa, ad esempio, a un’auto che ti segue quando sei in una roulotte. Lo guarderai andare via e diventare più piccola? No, continuerebbe a sembrare sempre della stessa dimensione e distanza.

Costituirebbe un “disturbo locale” nel flusso ottico e ciò indicherebbe, secondo Gibson, che questa macchina si sta muovendo alla stessa velocità della nostra. La stessa conclusione la trae la nostra percezione riguardo alla luna.

Movimento indotto

La seconda spiegazione, che non contraddice la prima ma la integra, tiene conto del contesto. La nostra percezione è guidata da “euristica” o regole di interpretazione, che sono le “opzioni predefinite” che il cervello assume quando è difficile interpretare ciò che è nel nostro campo visivo.

Se nel nostro campo visivo c’è un oggetto piccolo, inquadrato da uno più grande che funge da cornice o contesto, e uno spostamento cambia le loro posizioni relative, cosa interpreta la nostra mente?

Egli considererà che l’oggetto piccolo è la “figura” e quello grande è lo “sfondo” (la nostra percezione organizza le scene in “figure” e “sfondi“, come sottolinea la scuola della Gestalt).

E l’euristica che applicheremo, ovvero l’“opzione predefinita” preferita, è che l’oggetto piccolo, la figura, è quello che si muove, non lo sfondo.

Questo sarà vero nella stragrande maggioranza delle volte (ecco perché l’evoluzione ci ha favorito ad avere quell’euristica!) Ma a volte è sbagliato ed è qui che si verifica l’illusione del “movimento indotto“.

Questa illusione è stata studiata dallo psicologo Karl Duncker e consiste nell’attribuire a un oggetto il movimento che in realtà appartiene a un altro. Un esempio potente e divertente lo si può vedere in questo video, finalista al “Best Illusion Year Contest”, intitolato C’era una volta. Il video stesso spiegherà cosa succede, abbiamo già fatto abbastanza spoiler!

Diamo la colpa alla luna per il nostro movimento

Tornando al nostro caso, per effetto del movimento indotto, una luna immobile accanto ad un ambiente in movimento sembrerà assumere il movimento. Se le nuvole la coprono per metà mentre si muovono sotto il flusso ottico, l’effetto della luna che ci segue sarà ancora più potente.

Forse a un certo punto in questo articolo hai scoperto che creiamo problemi inutili, come identificare gli oggetti (la luna, gli alberi …) in una scena, decidere quali si muovono e quali no, sapere come ci muoviamo rispetto all’ambiente…

Ma queste cose che facciamo senza pensare richiedono molto lavoro: si stima che i processi visivi possano consumare metà delle risorse del cervello. Il campo tecnologico della “visione artificiale” si sforza di identificare e imitare quelle “euristica” che le nostre menti usano per dare un senso, apparentemente senza sforzo, alle immagini che vediamo. Forse un giorno avremo macchine capaci di vivere la luna che li segue!

Autore

Maria Josefa Pedraja Linares, Insegnante di percezione, Università di Murcia