Esiste davvero una possibilità di estinzione umana in questo secolo?

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Negli ultimi anni, il filosofo Toby Ord, con sede a Oxford, ha attirato l’attenzione del pubblico e degli studiosi con la sua affermazione che la possibilità di una “estinzione umana” nel prossimo secolo è di una su sei. Questa affermazione ha suscitato dibattiti accesi e ha portato molti a chiedersi da dove provenga questo numero e cosa significhi veramente. Per rispondere a queste domande, è importante esaminare il concetto di probabilità e le metodologie utilizzate per calcolarla.

Indice

La natura della probabilità

Per comprendere la probabilità di estinzione umana, dobbiamo prima capire cosa sia la probabilità stessa. La visione tradizionale della probabilità, chiamata frequentismo, ha le sue radici nei giochi di dadi e carte. In questo approccio, la probabilità di un evento è basata sull’osservazione della frequenza con cui quell’evento si verifica in un gran numero di tentativi.

Ad esempio, nel caso di un dado equo, sappiamo che c’è una probabilità di uno su sei che esca un tre osservando la frequenza dei tre usciti in un grande numero di lanci.

Anche le previsioni meteorologiche seguono questo principio. Quando un meteorologo ci dice che c’è una probabilità del 17% di pioggia domani, si basa sulle osservazioni delle volte in cui ha previsto pioggia in passato e quanto spesso si è verificata effettivamente.

Ma cosa succede quando l’evento che stiamo cercando di stimare è unico e non ripetibile? Questo è il caso dell’estinzione umana. Dopo che si è verificato, non ci sono ulteriori tentativi da cui trarre dati. Quindi, dobbiamo cercare eventi paralleli o casi storici simili da cui apprendere.

Apprendere dalla storia e dalla scienza

Per stimare la probabilità di eventi di estinzione umana, dobbiamo cercare eventi simili nella storia o utilizzare dati scientifici. Ad esempio, è possibile stimare la probabilità di un impatto di un asteroide di dimensioni sufficientemente grandi da causare un estinzione sulla Terra, osservando quanti di questi corpi celesti hanno colpito la Luna nel corso della sua storia.

Un esempio di questo approccio è stato condotto da Jean-Marc Salotti nel 2022, che ha calcolato le probabilità di un impatto di estinzione nelle prossime centinaia di anni a circa uno su 300 milioni. Tuttavia, è importante notare che questa stima è afflitta da un alto grado di incertezza, ma si basa su un calcolo di frequenza appropriato.

D’altra parte, Toby Ord stima il rischio di estinzione dovuto a un asteroide a uno su un milione, anche se ammette una notevole incertezza in questa cifra.

L’approccio bayesiano

C’è anche un altro modo di pensare alla probabilità, chiamato approccio bayesiano. Questo approccio si concentra meno sugli eventi stessi e più su ciò che sappiamo, ci aspettiamo e crediamo su di essi.

In termini molto semplici, i bayesiani vedono le probabilità come un sistema di classificazione. In questo punto di vista, il numero specifico associato a una probabilità non dovrebbe essere preso direttamente, ma piuttosto confrontato con altre probabilità per capire quali risultati sono più o meno probabili.

Ad esempio, nel libro di Toby Ord, è presente una tabella di eventi di estinzione potenziali e le sue stime personali della loro probabilità. Da una prospettiva bayesiana, possiamo vedere questi valori come classificazioni relative. Ord ritiene che l’estinzione causata da un impatto asteroidale (uno su un milione) sia molto meno probabile dell’estinzione causata dal cambiamento climatico (uno su mille), e entrambi sono molto meno probabili dell’estinzione causata da ciò che viene chiamata “intelligenza artificiale non allineata” (uno su dieci).

L’incertezza nelle stime soggettive

Ci sono due modi per valutare l’accuratezza e l’utilità dei calcoli di probabilità: calibrazione e discriminazione.

La calibrazione riguarda la correttezza dei valori effettivi delle probabilità. Tuttavia, senza dati osservativi appropriati, è difficile determinare se le stime siano ben calibrate. La discriminazione, d’altra parte, si riferisce alle classificazioni relative.

La maggior parte delle stime di probabilità, come quelle di Toby Ord, rimangono in gran parte nel dominio soggettivo delle probabilità iniziali, poiché mancano conferme osservative dirette. Tuttavia, questo non significa che siano inutili.

Utilità delle stime di probabilità

Nella comunicazione pubblica, l’obiettivo può non essere necessariamente quello di avere stime di probabilità perfettamente calibrate, ma piuttosto di creare un impatto psicologico adeguato. Ad esempio, una stima di “uno su cento” potrebbe sembrare così piccola da essere trascurabile, mentre “uno su tre” potrebbe generare panico o essere considerato apocalittico.

Da questa prospettiva, una stima come “uno su sei” potrebbe essere efficace nel catturare l’attenzione e spingere le persone a considerare seriamente le minacce globali come il cambiamento climatico e la proliferazione nucleare.

Conclusione

La probabilità di estinzione umana è un argomento complesso e difficile da stimare. Le stime di probabilità dipendono dalle metodologie utilizzate e dalle fonti di dati disponibili. Mentre non possiamo avere stime perfettamente calibrate, queste stime possono comunque essere utili nel sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare la discussione su questioni importanti per il futuro dell’umanità.

È importante continuare a cercare dati scientifici e ad affinare le metodologie di stima della probabilità per ottenere valutazioni più precise. Nel frattempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura della probabilità e sulla sua appropriata interpretazione, in modo che possa partecipare in modo informato a queste importanti discussioni sul futuro della nostra specie.