adolescenti

Adolescenza: cos’è e come affrontarla

Curiosità Neuroscienze & Psicologia

Pensare all’adolescenza significa pensare a problemi come alcol, cattivo umore, abuso delle nuove tecnologie e dei social network, prime relazioni sessuali, droghe, gravidanze indesiderate, litigi… Significa pensare a una fase complicata che gli adulti difficilmente ricordano e raramente comprendono.

Essere adolescenti rappresenta una sfida, così come lo è essere un neonato che deve imparare a camminare, parlare o muoversi autonomamente. Tuttavia, durante l’adolescenza, i compiti da affrontare sono altri: gestire le emozioni, assumere una certa indipendenza dai genitori, avanzare nelle decisioni da prendere… In questi anni, i ragazzi e le ragazze matureranno e affronteranno una vasta gamma di opportunità di apprendimento che li porteranno a sperimentare, assumere rischi, commettere errori e, infine, diventare adulti.

Anche essere adulti a contatto con gli adolescenti rappresenta una sfida. Comprendere come vedono il mondo, perché agiscono in un certo modo o cosa li spinge a comportarsi in un determinato modo richiede un importante esercizio di empatia. Inoltre, è essenziale comprendere le chiavi dello sviluppo che stanno dietro a sfide complesse come definire l’identità personale e sessuale, imparare a far parte di un gruppo di pari che li aiuterà a costruire la loro identità sociale, o distaccarsi emotivamente dai genitori per affidare ad amici funzioni come la ricerca di sostegno o intimità.

Indice

Ricerca del piacere

I progressi scientifici delle neuroscienze aiutano a comprendere come gli adolescenti prendono decisioni. Forse il risultato più significativo è che lo fanno con un cervello ancora in via di sviluppo, ossia che non ha ancora acquisito tutte le sue competenze. Questo può portarli a commettere errori.

Durante l’adolescenza si affrontano molte situazioni che richiedono di prendere decisioni: provare qualcosa di nuovo, avvicinarsi a una persona che troviamo attraente o infrangere una regola stabilita dalla famiglia. In tutte queste decisioni entrano in gioco due aree del cervello che sono ancora in via di sviluppo e in momenti molto diversi.

Da un lato, il sistema mesolimbico, responsabile, tra le altre cose, della regolazione del sistema delle ricompense. Questo sistema rafforza la ripetizione di comportamenti che procurano piacere – come uscire con amici con cui ci si diverte – o comportamenti di sopravvivenza – come bere acqua a intervalli regolari o durante giornate di forte caldo. L’attivazione del sistema mesolimbico è in parte mediata dalla produzione ormonale. Ecco perché durante l’adolescenza la sua attivazione è molto elevata.

Mancanza di autocontrollo

Dall’altro lato, interviene la corteccia prefrontale, responsabile delle funzioni esecutive, ossia della regolazione degli impulsi e dell’autocontrollo. Una delle sue funzioni è valutare le conseguenze di un comportamento. Tuttavia, la corteccia prefrontale è ancora in pieno sviluppo durante gli anni dell’adolescenza, il che dovrebbe essere inteso come un deficit maturativo delle regioni cerebrali responsabili del controllo del comportamento.

Questo squilibrio, che la letteratura scientifica è chiamato Modello Duale dei Sistemi, è fondamentale per comprendere perché a volte gli adolescenti prendono le decisioni che prendono. Nella loro mente si combina un sistema di ricerca del piacere altamente attivato con un sistema di regolazione consapevole del comportamento ancora in fase di sviluppo.

In definitiva, la combinazione perfetta perché ragazzi e ragazze adottino, in questi anni, comportamenti che gli adulti considerano rischiosi.

Sentirsi parte di un gruppo

Non è solo lo sviluppo individuale a essere importante per comprendere il perché di alcuni comportamenti adolescenziali. Anche lo sviluppo del mondo sociale è una chiave in questa fase dello sviluppo.

In questi anni, i pari diventano un contesto fondamentale di socializzazione e apprendimento. Non è che ragazzi e ragazze si stacchino dal contesto familiare, ma ampliano il loro mondo di relazioni e incorporano nel loro cerchio sociale gli amici per funzioni specifiche come la ricerca di fiducia, sostegno e sicurezza.

In questo modo, adattarsi e regolare il proprio comportamento per sentirsi parte e integrati in quel gruppo diventa una priorità. Le norme del gruppo regoleranno in gran parte il comportamento individuale. Ciò che gli altri considerano positivo e accettato dal gruppo sarà desiderato e ripetuto. Ciò che sarà censurato o considerato negativo, verrà represso.

Così, gli adolescenti cercheranno di adeguarsi a ciò che suppongono che il gruppo si aspetti da loro, affrontando elementi come la pressione del gruppo – cioè l’influenza che il gruppo sociale può esercitare su una persona – o il pubblico immaginario, caratteristica dello sviluppo cognitivo adolescenziale che li porta a pensare che gli altri siano sempre attenti a loro, valutando e giudicando le loro azioni.

Il ruolo degli adulti

Lo sviluppo adolescenziale è un processo complesso con caratteristiche molto particolari. Non possono ancora essere considerati adulti, ma sono lontani anche dai comportamenti infantili. Comportamenti che implicano l’assunzione di certi rischi sono stati, e continuano a essere, tratti caratteristici dell’adolescenza.

Tuttavia, non deve necessariamente diventare un tormento, né per loro né per gli adulti di riferimento, se si comprende cosa li spinge ad agire in quel modo. La gestione della situazione è più semplice se vengono fornite loro le risorse e il sostegno necessari per gestire con successo quei comportamenti.

La letteratura scientifica identifica alcune chiavi in proposito:

  • Sbagliare e assumersi certi rischi è un processo tipicamente adolescenziale: l’importante è che diventino uno strumento di apprendimento.
  • Lo stesso sviluppo cerebrale di questa età porta il piacere di sperimentare certi comportamenti rischiosi a impedire di valutare adeguatamente le loro conseguenze. È necessario spiegare, con attenzione e comprensione, quali siano queste conseguenze.
  • Gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi liberi di sperimentare e sbagliare, ma anche di conoscere i limiti e le conseguenze. Sebbene vogliano essere indipendenti, hanno ancora bisogno di sentirsi accuditi dagli adulti.

La prospettiva degli adolescenti è molto diversa da quella degli adulti. Comprendere il loro punto di vista e valorizzarlo come tale è fondamentale. Hanno bisogno di sentirsi ascoltati e, soprattutto, compresi dal loro cerchio di riferimento.

Link copiato