cervello umano e neuroplasticità

Neuroplasticità: la capacità del cervello di trasformarsi e ripararsi

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Il cervello umano è uno degli organi più complessi e misteriosi del corpo umano. È il centro del pensiero, delle emozioni, del movimento e del linguaggio. E, come scoperto negli ultimi decenni, è anche incredibilmente adattabile. Questa capacità di adattamento è nota come neuroplasticità, un fenomeno che ha rivoluzionato la nostra comprensione del cervello e ha aperto nuove possibilità nella riabilitazione e nell’apprendimento.

Cos’è la neuroplasticità?

La neuroplasticità è la capacità straordinaria del cervello umano di trasformarsi e ripararsi. Si riferisce alla capacità del cervello di adattarsi e cambiare la sua struttura e il suo funzionamento in risposta a stimoli ambientali, esperienze comportamentali o richieste cognitive. Questo significa che il cervello non è una struttura statica, ma piuttosto un organo dinamico in grado di modificare la sua connettività e la sua anatomia in base alle circostanze.

La neuroplasticità si basa principalmente sulla creazione e il controllo del numero di neuroni, la migrazione delle cellule nervose e la formazione di nuove connessioni sinaptiche. Questi processi consentono al cervello di adattarsi alle sfide e alle opportunità che la vita ci presenta.

La neuroplasticità nel recupero dopo lesioni cerebrali

Un esempio impressionante dell’importanza della neuroplasticità si verifica nel recupero dopo lesioni cerebrali, come gli ictus. Un ictus, che può essere causato da una rottura di un’arteria cerebrale o da un’ostruzione del flusso sanguigno, può danneggiare gravemente il cervello e le funzioni cognitive e motorie di un individuo.

Quando si verifica un ictus, le aree colpite del cervello smettono di funzionare correttamente. Ad esempio, la lesione può compromettere la capacità di camminare, muovere un braccio, parlare o ricordare eventi recenti. Tuttavia, grazie alla neuroplasticità, il cervello può adattarsi e cambiare la sua struttura per recuperare alcune di queste funzioni.

Un esempio interessante di questo processo si verifica nei pazienti che sviluppano afasia dopo un ictus. L’afasia è un disturbo del linguaggio che spesso è causato da danni al lato sinistro del cervello, dove risiedono molte delle nostre capacità linguistiche. La terapia intensiva del linguaggio è stata dimostrata essere efficace nel ripristinare la funzionalità nelle aree danneggiate del cervello e persino nel promuovere cambiamenti nella corteccia cerebrale destra, contribuendo così al recupero.

La musica come terapia

La neuroplasticità può essere osservata anche nell’uso della musica come terapia. Nei pazienti che hanno subito un trauma cranico e hanno avuto alterazioni delle funzioni esecutive del cervello, la musicoterapia è stata efficace nel migliorare queste funzioni. Queste funzioni esecutive comprendono processi come l’inibizione, la flessibilità cognitiva, la pianificazione, il ragionamento e la presa di decisioni.

Studi recenti hanno dimostrato che la musicoterapia ha portato a miglioramenti significativi nelle funzioni esecutive dei pazienti dopo tre mesi di trattamento, e questi cambiamenti sono rimasti nel tempo. Inoltre, le scansioni cerebrali hanno mostrato modifiche significative nella corteccia prefrontale, una regione chiave per le funzioni esecutive, nei pazienti sottoposti a musicoterapia.

L’apprendimento e la neuroplasticità

Ma la neuroplasticità non riguarda solo il recupero dopo lesioni cerebrali. Gioca anche un ruolo fondamentale nell’apprendimento e nell’acquisizione di nuove abilità. Ad esempio, imparare a suonare uno strumento musicale o imparare una nuova lingua richiede cambiamenti nel cervello.

Studi hanno dimostrato che il training musicale induce cambiamenti funzionali nella rete motoria del cervello e nelle sue connessioni con il sistema uditivo. Inoltre, imparare una nuova lingua comporta modifiche a breve termine nel cervello, sia nei giovani che negli adulti e negli anziani. Ciò significa che quando iniziamo a familiarizzare con una nuova lingua, il nostro cervello subisce le modifiche necessarie per consentirci di acquisire nuove competenze linguistiche.

Il caso dei taxisti di Londra

Un esempio affascinante dell’adattabilità del cervello è emerso nello studio dei taxisti di Londra. Questi professionisti della guida devono memorizzare complesse mappe delle strade di Londra e navigare abilmente per la città. Uno studio ha rivelato che i taxisti di Londra avevano un volume di ippocampo superiore alla media.

L’ippocampo è una regione cerebrale associata alla memoria spaziale e all’orientamento. Ciò suggerisce che l’esperienza dei taxisti di Londra nel memorizzare le strade della città aveva portato a cambiamenti strutturali nel loro cervello, aumentando il volume dell’ippocampo.

Inoltre, uno studio ha confrontato i conducenti di taxi con i conducenti di autobus, che seguono rotte predefinite. Solo i conducenti di taxi hanno mostrato queste differenze nell’ippocampo, suggerendo che tali cambiamenti erano specificamente legati alla complessità dell’attività dei taxisti.

Conclusioni

La neuroplasticità è una delle scoperte più affascinanti e promettenti nel campo delle neuroscienze. Ci mostra che il nostro cervello è in grado di adattarsi, ripararsi e crescere in risposta a sfide e opportunità. Questa capacità ha un impatto significativo nel recupero dopo lesioni cerebrali, nell’apprendimento di nuove abilità e nell’adattamento alle sfide della vita quotidiana.

Mentre il nostro cervello è intrinsecamente predisposto alla neuroplasticità, è importante sottolineare che il cambiamento richiede tempo, impegno e allenamento. Tuttavia, il potenziale di miglioramento è straordinario, e il cervello sarà sempre al nostro fianco per aiutarci a raggiungere le nostre mete.

La neuroplasticità è una testimonianza del potere e della flessibilità del cervello umano, una caratteristica che ci permette di adattarci, crescere e prosperare nelle sfide che la vita ci presenta.

Autore: Loles Villalobos Tornero, Università Complutense di Madrid