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Il concetto di tempo nei bambini e la sua importanza

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Il tempo è un concetto complesso da spiegare, e ancor di più da definire. La definizione classica distingue tra tempo fisico, come fenomeno della scienza fisica, e tempo umano, che permette di ordinare la sequenza degli eventi, stabilendo un passato, un presente e un futuro.

La complessità del tempo non è data solo nella definizione, ma anche nel suo apprendimento. La disciplina di riferimento per l’apprendimento del tempo umano è la storia. E sebbene tutti gli esseri viventi abbiano esperienze temporanee, solo gli esseri umani danno senso al divenire.

Su questi significati costruiamo il nostro modo di intendere l’esistenza, e trasmettiamo alle nuove generazioni esperienze e conoscenze del presente che si fondano sul passato.

I bambini e il tempo

Una nuova ricerca rivela che i ragazzi e le ragazze hanno, fin dalla prima infanzia, una percezione del tempo chiara, ma diversa da quella degli adulti.

Nella mitologia greca sono tre le divinità a caratterizzare il tempo:

  • Kronos, tempo cronologico, quantitativo e organizzazione lineare; 
  • Kairós il tempo del momento, sinonimo anche di tempo storico che permette di dare senso all’inesorabile scorrere del tempo;
  • Aion, il tempo dell’eterno ritorno, incalcolabile e circolare, che rappresenta il passaggio dalla vita alla morte e dalla morte alla vita.

Nel tempo aionico dei bambini

Nella cultura occidentale contemporanea sono arrivati ​​solo i primi due, con il tempo aionico che fa parte di una versione più contemplativa e meditativa della vita che raramente sperimentiamo.

Ma è proprio quest’ultima ad essere sentita e percepita dai bambini più piccoli (0-3 anni). Sono consapevoli dell’esistenza, ma da una percezione di immobilità tipica degli altri esseri viventi. Gli adulti cercano di tirarli fuori dando loro linee guida, ritmi, usanze e orari.

Man mano che crescono, i bambini assumono un tempo cronologico, scandito dall’orologio, dalla fretta, dai momenti organizzati. Anche se resistono sempre e si concentrano sulla vita nel momento presente (dall’età di 4-5 anni). Quante volte abbiamo osservato come i bambini riescano a dimenticare il tempo, la fame e il freddo quando sono immersi in un gioco o fanno il bagno nel mare. E quanta invidia genera in noi adulti questa capacità di vivere nel presente!

Tempo di apprendimento

La pedagogia classica ritiene che l’apprendimento della storia e della geografia sia troppo complesso per l’infanzia, e generalmente non ci sono insegnamenti nella fase infantile finalizzati a questo concetto.

Tuttavia, molti studi e nuovi approcci didattici mostrano come i bambini, fin dai primi tre anni di vita, possano non solo apprendere contenuti culturali e sociali della storia e della geografia, ma anche che il tempo e lo spazio siano categorie essenziali per il loro sviluppo cognitivo, sociale e affettivo.

Un trampolino su cui salire

Le tematiche sociali sono sempre state associate alla memorizzazione di fatti, date e concetti complessi ambientati in luoghi e territori specifici e soggetti a cambiamento nel tempo. Il tempo storico viene solitamente presentato nelle aule scolastiche come una linea progressiva ed evolutiva che parte dall’invenzione della scrittura, il cui storico più antico è il greco Erodoto, e contempla anche le fasi precedenti, dette preistoria o protostoria.

Tuttavia, le questioni sociali sono molto più di una semplificazione generalizzata della complessità del passato e sono un trampolino di lancio per imparare a orientarsi nel tempo e nel luogo nello spazio fin dalla tenera età.

Per questo, il fulcro dell’apprendimento della storia nella prima infanzia dovrebbe essere sulle procedure:

  • l’orientamento del tempo (presente, passato e futuro),
  • la posizione (prima, dopo, adesso),
  • il suo ritmo e la frequenza (spesso, raramente, mai),
  • le velocità del tempo, che possono essere oggettive (è successo molto lentamente), o soggettive (a me è successo molto velocemente).

La didattica del tempo

Sebbene all’inizio non sembrino correlati, questi apprendimenti di base influenzano l’esercizio delle capacità grafomotorie e del grafismo: imparare a leggere, scrivere e calcolare, ad esempio dal controllo della lateralità – da destra a sinistra – o dall’organizzazione di oggetti su carta – proporzione, forme, dimensioni –.

Aiutano anche a creare il pensiero astratto: l’organizzazione sequenziale e causale, e la capacità di mettere in relazione, associare, confrontare idee per immaginarne e crearne di nuove.

Le attività didattiche che consentono lo sviluppo di specifiche operazioni intellettuali hanno benefici nell’orientamento temporale e nella collocazione spaziale. Inoltre, si abituano al pensiero astratto man mano che introduciamo contenuti storici e culturali nel loro apprendimento.

Ritmi, durate e orientamento

Ad esempio, si parla di attività che ci permettono di capire i ritmi (va molto veloce!), la sequenza (una cosa dopo l’altra), la durata (è passato tanto tempo!) e l’orientamento o disposizione temporale ( prima, durante, dopo), che favorisce la soluzione dell’egocentrismo e del sincretismo infantile.

Queste semplici lezioni possono essere articolate progressivamente, e dalla ripetizione in varie attività didattiche, in modo che i più piccoli costruiscano una concezione del tempo sempre più complessa. In questo modo si possono creare le basi solide per l’apprendimento storico e geografico delle tappe successive.

Abilità temporali mirate

Sia nell’attuale curricolo dell’educazione della prima infanzia che in quello precedente, è indicato che i bambini devono lavorare su numerose abilità temporali per strutturare il pensiero temporale. Tuttavia, quelle che finiscono per dominare in classe sono per lo più proposte di natura libera, poiché la pedagogia prevalente suggerisce che lo sviluppo naturale può essere raggiunto solo dall’intuitivo.

Essere favorevoli a laboratori sperimentali, abbinati ad attività autogestite e basati su proposte didattiche flessibili, basate sull’osservazione costante, consente loro uno sviluppo temporale più profondo e li prepara meglio per il loro apprendimento futuro.

Autore

Joan Callarisa MasUniversità di Vic – Università Centrale della CatalognaIlaria BellattiUniversità di BarcellonaJudit Sabido-CodinaUniversità di Vic – Università Centrale della Catalogna