Per rispondere alla domanda di cosa c’è di più grande dell’infinito, dobbiamo sapere cos’è l’infinito.
Qual è il numero più grande che conosci?
Quando a un bambino molto piccolo viene posta questa domanda, spesso risponde cento (100) o mille (1.000), a volte un milione (1.000.000). Ma, se gli viene fatto notare che può aggiungere 1 a questo numero e ottenere centouno (101) o milleuno (1.001) o un milione uno (1.000.001), si rende conto che può ricominciare da capo e ottenere ogni volta un numero ancora maggiore.
In un certo senso, matematicamente, l’infinito è questo: essere sempre in grado di aggiungere 1 a qualsiasi numero, non importa quanto grande, e quindi costruire numeri sempre più grandi.
Arriviamo quindi alla conclusione che non esiste un numero maggiore di tutti gli altri.
Tuttavia, in matematica, quando un oggetto non esiste, come “il numero che sarebbe maggiore di tutti gli altri numeri”, abbiamo sempre la libertà di inventarlo! È solo necessario che questo nuovo oggetto non conduca a gravi paradossi logici, cioè a risultati contraddittori.
Possiamo allora dire che l’infinito è un numero nuovo, diverso da tutti quelli che possiamo costruire sommando 1 ancora e ancora: l’infinito è ciò che sta alla fine di questo processo… che non si ferma mai! Così abbiamo deciso di creare questo oggetto, l’infinito, che rappresenta un numero maggiore di tutti gli altri, e abbiamo scelto un simbolo per rappresentarlo (in quanto il simbolo 1 rappresenta il numero uno, 2 il numero due, ecc.). Questo simbolo è: ∞.
Ma allora mi dirai cosa otteniamo se sommiamo 1 all’infinito?
Un numero maggiore dell’infinito, esso stesso maggiore di tutti i soliti numeri?
Poiché il posto di “numero maggiore di tutti gli altri” è già occupato da ∞ e poiché ∞+1 è anche un numero maggiore di tutti gli altri, ebbene non ci resta che dire che “infinito più uno”, è ancora infinito e quindi possiamo scrivere ∞+1=∞.
Ne deduciamo che ∞+2=∞+1+1=∞+1=∞, e così via ∞+3=∞, ∞+4=∞, ecc.
In altre parole, l’infinito sarebbe un numero che assorbe tutti gli altri, un po’ come un buco nero assorbe e fa “sparire” tutta la materia che gli si avvicina…
Va tutto molto bene, ma è stranamente astratto. Concretamente, cos’è l’infinito? Ecco il problema: l’infinito è una costruzione della mente umana, un concetto matematico utile al progresso della scienza tanto quanto un concetto filosofico. L’infinito è, in sostanza, qualcosa di astratto, e certamente una prova del potere dell’intelligenza umana, capace di disegnare oggetti che non esistono in natura.
L’infinito è un’idea che può rappresentare il fatto di andare molto lontano o di aspettare molto a lungo, qualunque sia il contesto. Se siamo interessati a stelle e pianeti, l’infinito sarebbe più simile a miliardi di miliardi di chilometri.
L’infinito è una chimera: nel mondo fisico in cui viviamo l’infinito non esiste: il numero di atomi nell’universo è finito (non sono in quantità infinita). Anche le risorse idriche sulla Terra non sono infinite. Secondo le teorie scientifiche che sono emerse dal lavoro di Einstein 100 anni fa, anche l’universo stesso è finito: si sta espandendo, diventando sempre più grande ogni momento che passa dalla sua nascita nel Big Bang 14 miliardi di anni fa (l’età dell’universo non è infinita): ha un bordo, un limite che si allontana sempre di più da noi. Cosa c’è fuori dall’universo, oltre i limiti dell’universo? Mistero senza fine…
Infine, per rispondere a questa spinosa domanda “cosa è più grande dell’infinito?” Vedo solo una risposta: la mente umana.
Autore
Julien Rouyer, Università di Reims Champagne-Ardenne (URCA)