odore nauseante

Perché alcuni odori vengono percepiti come nauseanti?

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Odore di caffè, tabacco, fogna, gas di scarico… questi odori quotidiani sono ovunque intorno a noi. Possono essere percepiti come piacevoli o nauseanti, a seconda dei criteri specifici di ogni persona.

A seconda della nostra età, del nostro sesso, della nostra sensibilità, della nostra cultura o anche delle nostre esperienze personali, le nostre percezioni olfattive possono variare ed evolversi nel tempo… uno stesso profumo può essere verbalizzato con tanti aggettivi evocativi molto diversi a seconda dell’olfatto.

Perché alcuni odori hanno un cattivo odore?

È ovvio che i recettori olfattivi situati nella nostra cavità nasale non distinguono tra molecole chimiche “buone” da un lato e “cattive” dall’altro. Tutto si gioca a livello del nostro cervello, e più in particolare all’interno dell’amigdala (che valuterà la valenza emotiva positiva o negativa degli stimoli sensoriali) e dell’ippocampo (coinvolto nella memoria e nei ricordi). Anche le differenze genetiche, che non verranno discusse in questo articolo, potrebbero svolgere un ruolo nella sensibilità individuale agli odori.

Anche altre ragioni, più culturali, possono spiegare perché un odore viene percepito come “cattivo”:

  • Educazione: gli odori delle feci e delle urine vengono universalmente considerati “cattivi” fin dalla giovane età, mentre l’odore dei fiori viene insegnato come un odore “buono”.
  • Il riflesso ancestrale che ci è stato trasmesso è quello di avere una maggiore sensibilità agli odori che potrebbero rappresentare un pericolo ed essere “cattivi” per la salute umana (cibo marcio, muffe, agenti patogeni, ecc.).
  • Disagi fisiologici: alcuni odori possono essere associati a disagi fisici che aumentano con l’intensità e/o la concentrazione o la natura irritante della molecola chimica. È ad esempio il caso dell’acido acetico, che conferisce il suo odore all’aceto, che ad alte concentrazioni è irritante.
  • Familiarità: un odore comune sarà generalmente percepito in modo più positivo rispetto a un odore non familiare. Ad esempio, l’acido isovalerico può essere percepito positivamente da un estimatore del formaggio di capra, di cui è un componente, mentre si trova anche nell’odore del sudore dei piedi, ed è un odore universalmente riconosciuto come sgradevole in tutto il mondo.
  • Infine, non bisogna trascurare il contesto che gioca un ruolo enorme nel nostro apprezzamento positivo o negativo degli odori, ad esempio a seconda dell’ora del giorno. L’odore del fritto, ad esempio, è sgradevole se lo avverti la mattina presto quando ti alzi dal letto, ma diventa appetitoso alle 11:59 quando la fame comincia a farsi sentire.

Il “cattivo” odore, quando diventa fastidioso, viene quindi considerato sgradevole. Esistono diverse dimensioni relative a questo disagio:

  • quanto spesso appare l’odore nel corso di un giorno o di un anno,
  • la durata, la persistenza o la natura fugace dell’odore,
  • la posizione dell’odore, le aree geografiche interessate,
  • l’intensità, in relazione alla concentrazione dell’odore e al carattere edonico, che abbiamo appena spiegato.

Il cocktail dietro i “cattivi odori”

Una prima fase di ricerca ha già permesso, grazie a questo repository, di caratterizzare più di 40 molecole odorose, alcune mai descritte prima.

Ma gli odori, siano essi “cattivi” o “buoni”, raramente sono il risultato di una singola molecola isolata. Nella maggior parte dei casi si tratta di una miscela complessa allo stato gassoso e generalmente presente nell’aria in una concentrazione minima. In questa miscela avvengono interazioni tra le molecole che possono provocare fenomeni di mascheramento o di sinergia, portando rispettivamente ad una riduzione o ad un’amplificazione della nostra percezione degli odori.

In queste condizioni difficili da riprodurre, e per avvicinarci a scenari di disagio reali, alcuni ricercatori si sono interessati anche a miscele di sostanze che hanno riprodotto e valutato su scala di laboratorio.

Hanno così potuto dimostrare, ad esempio, che il disolfuro di metile (odore solforoso della cipolla) purtroppo mascherava l’odore fruttato, molto più gradevole, del ciclopentanone. Queste due molecole volatili possono infatti essere emesse contemporaneamente nell’atmosfera da alcuni processi industriali, sicuramente a dosi molto basse, ma la loro soglia di percezione molto bassa potrebbe provocare un inquinamento odorigeno.