scottature solari

Le scottature solari e le loro conseguenze

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È ormai ampiamente accettato che la sovraesposizione al sole, al di là delle piccole allergie e delle frequenti scottature solari dolorose e antiestetiche, possa avere gravi conseguenze sulla nostra salute a più o meno lungo termine.

Per comprendere meglio queste conseguenze, soffermiamoci un attimo sui due protagonisti del nostro problema: la pelle e i raggi UV del sole.

La pelle: una barriera messa a dura prova…

Spesso viene trascurata eppure la pelle è l’organo più esteso del corpo umano e il nostro miglior alleato per proteggerci dalle aggressioni esterne.

È composto da tre strati: l’epidermide, il derma e l’ipoderma (dall’esterno verso l’interno del nostro corpo). L’epidermide, costituita da diversi strati di cheratinociti (cellule della pelle), è il suo involucro esterno. È un tessuto in permanente rinnovamento che costituisce il primo baluardo contro le aggressioni esterne, come i raggi UV.

Il derma, invece, è un tessuto vascolarizzato che dona resistenza ed elasticità alla pelle tramite fibre di collagene ed elastina, prodotte da cellule chiamate fibroblasti. Inoltre, le cellule immunitarie sono presenti nei vasi e forniscono una seconda linea di difesa dopo l’epidermide.

Nonostante questa difesa ben organizzata, la sovraesposizione al sole mette a dura prova la pelle.

Gli effetti del sole…

La luce solare contiene diversi tipi di raggi ultravioletti (UV) caratterizzati dalla loro lunghezza d’onda – che determinano la loro capacità di penetrare nella pelle (i raggi UV penetrano più facilmente nella pelle quanto maggiore è la lunghezza d’onda): UV-A, UV-B e UV-C (dall’onda più lunga a quella più corta).

Quando questi raggi attraversano l’atmosfera, tutti i raggi UV-C e la maggior parte dei raggi UV-B vengono assorbiti dallo strato di ozono. Solo i raggi UV-A non vengono filtrati in modo altrettanto efficiente: rappresentano il 95% dei raggi UV che raggiungono la superficie terrestre.

I raggi UVA penetrano nel derma. Hanno un effetto a lungo termine e svolgono un ruolo importante nell’invecchiamento precoce della pelle e aumentano il rischio di cancro della pelle.

I raggi UVB raggiungono l’epidermide e hanno l’effetto, a breve termine, della comparsa di scottature solari e abbronzatura. Tuttavia, l’accumulo della loro azione gioca un ruolo nell’invecchiamento precoce della pelle e nella comparsa di tumori a lungo termine.

Scottature solari!

Torniamo a una delle prime manifestazioni di sovraesposizione ai raggi UV: le famose scottature solari.

Ciò è dovuto, in gran parte, ai raggi UVB che danneggiano i micro-RNA (molecole risultanti dalla trascrizione del DNA che intervengono nella regolazione dell’espressione genica), presenti nelle cellule dell’epidermide, i cheratinociti. L’organismo reagisce innescando una reazione infiammatoria che si traduce, in particolare, in un aumento del flusso sanguigno verso la zona danneggiata, da qui l’arrossamento della pelle (eritema).

Questo processo infiammatorio consente al corpo di liberarsi delle cellule degradate prima che diventino cancerose. Le cellule danneggiate si sacrificano per salvare la nostra pelle (questa è l’apoptosi, o morte cellulare programmata), e la pelle si stacca! Pertanto, la scottatura solare è una reazione protettiva a breve termine.

Esistono diversi gradi di gravità delle scottature solari:

  • La più leggera è l’abbronzatura che, di per sé, costituisce già una reazione di difesa della pelle contro l’aggressione dei raggi UV.
  • Dopo questa fase, è la scottatura solare, un’ustione che raggiunge l’epidermide e può essere più o meno grave. Un’ustione di primo grado provoca la comparsa di un eritema rosso vivo e doloroso. Scompare dopo pochi giorni e la pelle può staccarsi mentre guarisce.
  • Quando compaiono le vesciche, il danno è più grave e si parla di ustioni superficiali di secondo grado. La guarigione dura circa due settimane ma non lascia sequele visibili.
  • Lo stadio sopra corrisponde all’ustione profonda di secondo grado. In questo caso più grave, viene colpito il derma superficiale (oltre all’epidermide), compaiono vesciche e si distruggono i vasi sanguigni. Ci vogliono diverse settimane per guarire e questo tipo di ustione lascia tracce.

Anche se la maggior parte delle scottature solari corrispondono a ustioni di primo grado che scompaiono in pochi giorni, il danno persiste! In effetti, qualunque sia la loro intensità, le scottature solari possono avere conseguenze sulla nostra pelle e sulla nostra salute a lungo termine…

Proteggiti sempre

Sfortunatamente, a lungo termine, l’esposizione ai raggi UV può portare al fotoinvecchiamento e alla comparsa di tumori.

I maggiori effetti del fotoinvecchiamento sono a livello del derma. I raggi UVA, infatti, sono responsabili della formazione di radicali liberi (molecole di ossigeno molto reattive) che attaccano i fibroblasti, degradando così la produzione di fibre di collagene ed elastina che conferiscono resistenza ed elasticità alla pelle. Si chiama “stress ossidativo“, la causa principale dell’invecchiamento precoce: la pelle perde la sua elasticità e compaiono rughe più o meno profonde.

Peggio ancora, nel 2009, la IARC ha classificato i raggi UVA e UVB come cancerogeni provati per l’uomo. Infatti, se i cheratinociti danneggiati (con DNA non riparato) non vengono eliminati dall’apoptosi, può svilupparsi il cancro della pelle. Si possono distinguere due tipi di tumore: carcinomi cutanei, i più frequenti, e melanomi, i più pericolosi.

Quindi una parola d’ordine: proteggiti!

Quando si tratta di sole, prevenire è meglio che curare: usa prodotti solari, evita di esporti alle ore più calde (estate tra le 12:00 e le 16:00)…

Queste raccomandazioni valgono per tutti, anche per chi ha la pelle scura, perché non scottarsi non protegge dal cancro della pelle…

Autore

Coralie ThieulinECE Parigi